top of page

Mandare a quel paese…Con consapevolezza storica!

di Giuseppe Di Stadio

Moltissimi di voi ricorderanno sicuramente l’immagine del piccolo tifoso del Feyenoord che timidamente manifestava ai tifosi avversari tutto l’amore e l’attaccamento per la propria squadra. Il piccolo Mikey Wilson, immortalato nel 2002 prima dell’incontro di calcio Borussia Dortmund – Feyenoord dal fotografo Jasper Juinen, di certo non immaginava in quel momento che il suo gesto avrebbe fatto la storia della fotografia sportiva contemporanea. In realtà, molto probabilmente il piccolo inglesino ignorava anche il fatto che quel gesto tanto scabroso ed offensivo, bensì fosse nato sotto un profilo storico geograficamente in Francia, vantava natali illustri tra le fila dei suoi antenati inglesi. Ebbene si, vi siete mai chiesti il perché si mostra il dito medio alzato ogni qual volta si vuole mandare qualcuno a quel paese? Tutta colpa della storia…come sempre.

Siamo nella metà del 1300 d.C, nella Francia del nord, e precisamente a Crécy. Forse questa ridente cittadina francese della Manica potrebbe non dirvi nulla in prima istanza, ma se consideriamo che proprio qui si è disputata la battaglia più sanguinosa della ben più vasta guerra dei 100 anni, qualcuno potrebbe adesso pensare “ecco dove l’avevo sentito sto paesino”. Francesi ed Inglesi guerreggiano in campo aperto e senza esclusione di colpi. Ma a farla da indiscusso protagonista c’è lui, il long bow inglese, per gli amici italiani “arco lungo”. Croce e delizia degli storici contemporanei, l’arco lungo oltre a stravolgere le convenzionali strategie belliche in uso nel periodo di riferimento, segna contemporaneamente il punto di inizio della decadenza della cavalleria in battaglia. Ma non perdiamoci in noiose chiacchiere da bar (magari avessi mai trovato un bar dove si chiacchiera di queste argomentazioni…benedetti anziani).

Mi chiederete a questo punto in che modo possono c’entrare gli archi con il mandare a quel paese qualcuno? In realtà l’arco c’entra poco, il papà del gestaccio non è infatti l’arma, ma l’arciere. Ogni arciere che si rispetti tende l’arco utilizzando almeno l’indice e il medio della mano di trazione (negli anni poi si è aggiunto anche l’anulare per migliorare stabilità e forza nel tendere la corda). Quindi capirete bene quanto fossero importanti per i tiratori inglesi le due dita sopracitate.

I Francesi, colti impreparati ed alquanto sorpresi dall’uso degli archi nemici, diedero sfoggio a tutta la loro storica simpatia. In che modo? Ogni qual volta riuscivano a catturare un nemico arciere, questi non veniva giustiziato, ma bensì mutilato di indice e medio e (nel migliore dei casi) rispedito al mittente come monito. In realtà dopo la mutilazione era buon costume francese utilizzare gli arcieri prigionieri o come prigionieri di guerra oppure nella maggior parte dei casi come veri i propri scudi umani.

Per questo motivo, e dategli torto, tutti gli arcieri che al termine di una battaglia avevano ancora intatti indice e medio, ne mostravano il dorso in segno di vittoria al nemico (vi ricorda qualcosa?) come a voler urlare: “Guarda! Tu ha perso la battaglia e le mie dita sono ancora al loro posto”. Da qui poi il classico gesto del medio si è leggermente evoluto fino ad arrivare ai giorni nostri.

Ah dimenticavo…non vi incuriosisce sapere che fine ha fatto oggi il piccoloMikey Wilson? Voi che dite?

bottom of page